vico San Michele

vico San Michele

E’ cosi denominata per la presenza della statua dell’Arcangelo che ivi fu posta per iniziativa del vescovo Giovanni Mastellone (1654 – 1668). Nel 1657, anno in cui imperversava la peste in tutta Italia con la decimazione di gran parte delle popolazioni, il vescovo invitò i viestani a rivolgere pubbliche preghiere a S. Michele e impetrare la sua protezione per allontanare da Vieste e dal Gargano la terribile epidemia. Fece inoltre incastonare nicchie con la statuina del Principe degli Angeli sulle pareti esterne di tutte le abitazioni. Erano piccoli gioielli a tutto tondo o ad altorilievo, molte belle sia se provenienti da Monte Sant’Angelo, che scolpite da artigiani locali. Quella di vicolo S. Michele è alta circa 80 cm, da fattura dozzinale, ma molto espressiva. Forse fu inaugurata in quello stesso anno, quando il vescovo Mastellone, con la partecipazione del Capitolo e del clero e di gran parte della popolazione, organizzò nel mese di maggio il pellegrinaggio di ringraziamento per essere stata Vieste preservata dalla peste. A causa del cedimento della Ripa dovuta al terremoto del 1838 e dell’imminenza di altro pericolo, fu trasferita nella nicchia posta all’angolo fra lo stesso vicolo e via Mafrolla. Altre statue di rilievo si trovano: al Largo Seggio, anche questa non supera gli 80 cm ed è forse di gesso, è posta nella nicchia ricavata nella superfetazione di contenimento che il proprietario fece addossare dopo il terremoto del 1838 alla costruzione, cambiando senz’altro lo stile della facciata, ma creandosi la comodità di una loggetta………