via Regina Margherita

via Regina Margherita
Margherita di Savoia, figlia di Ferdinando di Savoia, duca di Genova, sposò il principe ereditario Umberto nel 1868. Quando questi successe al trono dopo la morte del padre Vittorio Emanuele II. Margherita fu la prima ad avere il titolo di regina d’Italia. Donna dalle preclare virtù e di grande bontà, insieme a Umberto I tu sempre presente fra le popolazioni, specie di quelle che subirono disastri e calamità. Si dedicò molto a sollevare le sorti delle popolazioni povere, le zone depresse e le città disastrate. Il villaggio delle Saline di Barletta, costituito in maggior parte da capanne precarie e antigieniche, furono, grazie al suo interessamento trasformate in case decorose. A ricordo dei benefici ricevuti, la popolazione intitolò nel 1879 questo nuovo Comune proprio a Margherita di Savoia. Il suo nome è anche molto legato a Messina quando fu distrutta quasi totalmente dal terremoto del 28 dicembre 1908.  Fu consorte di re Umberto I e la prima regina consorte d’Italia. La moglie del primo re d’Italia Vittorio Emanuele II di Savoia, Maria Adelaide d’Austria, era infatti morta nel 1855, prima della proclamazione del Regno avvenuta nel 1861. Negli anni in cui fu al fianco di Umberto come principessa ereditaria e, dal 1878, come regina d’Italia, esercitò una notevole influenza sulle scelte del marito e un grande fascino sulla popolazione, facendo sapiente uso delle proprie apparizioni pubbliche, concepite per attrarre il popolo con un abbigliamento ricercato e una costante affabilità. Secondo Ugoberto Alfassio Grimaldi, fu il personaggio politico dell’Italia unita che suscitò, dopo Giuseppe Garibaldi e Benito Mussolini, «i maggiori entusiasmi nelle classi elevate e nelle classi umili». Cattolica, fieramente attaccata a Casa Savoia e profondamente reazionaria, fu una nazionalista convinta e sostenne la politica imperialista di Francesco Crispi. Morì a Bordighera il 4 gennaio 1926, a 74 anni. Il 10 gennaio 1926 la salma venne portata a Roma, ove fu tumulata il giorno dopo nelle tombe reali del Pantheon, dove si trova tutt’ora.