via Monte Grappa (già via Caserta)
Questa via si trova affiancata a via Piave, perché si vuol ricordare che durante la prima Guerra Mondiale costituirono il perno principale di tutto lo schieramento difensivo italiano. Il Monte Grappa (l’oronimo probabilmente dal prelatino Krapp-, ‘roccia’) è la principale cima (1775 m s.l.m.) del cosiddetto massiccio del Grappa, localizzato nelle Prealpi Venete, tra la valle del Brenta, la valle del Piave e il Feltrino. In settembre 2021, l’UNESCO ha assegnato all’area del Monte Grappa la qualifica internazionale di Riserva della Biosfera per la conservazione e la protezione dell’ambiente, nell’ambito del Programma “L’Uomo e la Biosfera”. La sua origine è da attribuire all’orogenesi alpina, lo scontro – tuttora in atto – fra la zolla del continente africano e quella europea. Le rocce che compongono il Massiccio sono infatti di origine marina. Questi sedimenti hanno subito nei tempi geologici, attraverso la diagenesi, una notevole cementificazione e successivamente vennero sollevati a causa di queste spinte che determinarono l’innalzamento della catena alpina. Sul monte sono presenti calcari oolitici di età giurassica, calcari nodulari e selciferi e nelle parti più alte calcari età giurassico-cretacica. La posizione geografica del Monte Grappa e di tutto il versante meridionale del massiccio, a ridosso della pianura veneta fa di esso un’area particolarmente ricca, sia dal punto di vista floristico, sia da quello vegetazionale. Infatti, le condizioni climatiche derivanti dalla sua ubicazione hanno favorito l’integrazione della vegetazione di macchia arbustiva, tipica delle zone mediterranee, con le formazioni boreali montane che occupano spazi relativamente ristretti nei quali troviamo boschi a prevalenza di conifere e arbusteti subalpini, propri delle zone lungamente innevate. Sulla cima più elevata sorge un sacrario militare, progettato dall’architetto Giovanni Greppi con la collaborazione dello scultore Giannino Castiglioni e inaugurato il 22 settembre 1935.