Giovanni Piscopo

via Giovanni Piscopo

E’ il primo viestano a sacrificare i suoi 21 anni nell’ultimo conflitto mondiale. Erano trascorsi appena tre giorni dopo l’inizio delle ostilità contro la Francia e l’Inghilterra, quando la Marina italiana subì, nel porto di Tobruch (Libia) alla ore 16 del 13/6/1940, una inaspettata e violenza incursione da parte dell’aviazione inglese con lancio di bombe e siluri. Enormi i danni subiti: diverse unità navali affondate e molte giovani vite perse, fra questi Giovanni Piscopo, il fuochista della Regia Nave BERTA, comandata dal nocchiere di I classe Giuseppe Paolucci, medaglia d’oro alla memoria. Nel 1931 la Regia Marina, con altre tre unità similari, ne decise l’acquisto per attrezzarla come dragamine meccanico. Assunto il nome provvisorio di “Triglia”, raggiunse La Spezia per i lavori di riallestimento che durarono sino ai primi mesi del 1933. Entrata definitivamente in servizio il 1° giugno dello stesso anno, assunse il nuovo nome di “Giovanni Berta”. Poiché era stata adattata per il servizio coloniale, fu destinata in Mar Rosso dal 1933 al 1937. Il 5 settembre 1938 fu riclassificata come cannoniera. Partecipò poi alle operazioni per l’occupazione dell’Albania e poco dopo, il 19 agosto 1939, lasciò l’Italia con destinazione Tobruch. Mentre era stazionaria in questa base libica, il 10 giugno 1940, l’Italia entrò in guerra. Due giorni dopo, alle ore 04.00 del 12 giugno 1940, aveva iniziato il dragaggio della rotta di sicurezza per l’ingresso alla rada di Tobruch. All’improvviso, nella foschia mattutina, apparvero due incrociatori ed alcuni CC.TT nemici che, alla distanza di poco più di due miglia, aprirono il fuoco con cannoni e mitragliere.

L’unità fu immediatamente colpita da tre salve. Per quanto le fu possibile, rispose arditamente al tiro e, mentre il nemico si ritirava perché inquadrato dalle batterie costiere, cercò di dirigere verso il porto ma, alle ore 05.00, affondò prima di entrarvi. Chissà se era riuscito ad inviare una cartolina di auguri al suo papà che proprio quel giorno 13, dedicato a S. Antonio, era il suo onomastico e aspettava, senz’altro, con ansia dalla sua mamma Maria Mattea Marini un regalo per ilo suo compleanno che si compiva di li ad un mese, (era nato il 13 luglio 1919). Morì dilaniato dalle innumerevoli schegge di granate. Fu seppellito nel cimitero di Tobruch, nel reparto riservato ai militari deceduti. La Cannoniera “Giovanni Berta” fu la prima unità perduta dalla Regia Marina nel secondo conflitto mondiale. Anche queste piccole unità, gloriosamente, hanno fatto la storia della Marina Italiana. Domenico D’Errico nel suo volumetto Vieste, mezzo secolo di vita afferma, invece, che il conflitto avvenne con quattro cacciatorpediniere inglesi. Questa via durante il periodo del governo Mussolini, era dedicata al 28 Ottobre 1922 per ricordare la Marcia su Roma dei fascisti.