Germani Simone

via Germani Simone
È dedicata a tre fratellini, morti a causa del bombardamento avvenuto a Vieste il 2 Novembre 1916, verso le ore 12. Quel giorno, infatti, tre idrovolanti austriaci, appoggiati al largo da due cacciatorpediniere, effettuarono un raid su Vieste. Il bersaglio era colpire il Castello e ognuno lasciò cadere una bomba. Sarà stata per imperizia, o per un errore di calcolo e per un ritardato sgancio delle bombe da parte dei piloti, il bombardamento non sortì l’effetto sperato. Una bomba centrò il bersaglio, il piazzale al centro del Castello senza arrecare danni di rilievo; la seconda sfondò il tetto della casa della famiglia Cavaliere nell’odierna via Piscopo e si fermò sul letto senza esplodere; la terza, invece, indubbiamente da non attribuirsi ad atto di criminalità, scoppiò sul terrazzo dell’attuale casa del dottor Luigi Spadea, dove tre ragazzi si divertivano senz’altro ad osservare le giravolte degli aerei. Erano figli di Giovanni Simone, morto qualche anno prima di questo doloroso incidente, e di Maria Gaetana Piracci, che dopo la guerra sposerà l’avv. Spadea, padre del dottore. Michelina, di anni 14, e Carmela, di anni 8, morirono immediatamente dilaniate dalle schegge, Santino, invece, per le gravi ferite riportate, mori il 15 dello stesso mese. I tre idrovolanti, la stessa mattina, tentarono di affondare il piroscafo Epiro, della società Puglia, che faceva servizio di cabotaggio per merci e passeggeri, istituito dal Governo a richiesta della popolazione garganica, con scalo a Barletta, dove era di base, a Manfredonia, Mattinata, Vieste, Peschici, Rodi e all’occorrenza alle Isole di Tremiti.

 Successivamente gli idrovolanti bombardarono le postazioni militari di Rodi Garganico, anche qui con danni molto limitati. La reazione italiana, come si apprende dall’Ufficio Storico della Marina, non si lasciò attendere. Da San Nicola del lago Varano, dove era lo scalo della aviazione italiana, si alzarono tre idrovolanti al comando del tenente di vascello A. Ghe che si diressero, per reazione, sull’isola di Lagosta e bombardarono i magazzini dei rifornimenti militari e il pontile di Porto Lago.