via Damiano Chiesa
Damiano Chiesa, di Rovereto, patriota irredentista, al momento del conflitto della Guerra Mondiale, si arruolò nell’esercito italiano. Catturato nel 1916 dagli austriaci, fu fucilato a Trento. Damiano Chiesa nacque nella città trentina di Rovereto il 24 maggio 1894, da Gustavo (1858 – 1927) e Teresa Marzari. Fin da piccolo si rifiutava di ritenersi austriaco e detestava la lingua tedesca, nutrendo forti sentimenti irredentisti. Nel 1913 conseguì la maturità presso la Realschule (sorta di scuola media superiore dell’epoca) nella sua città natale, allora parte dell’Impero austro-ungarico. Alla fine della guerra fu insignito dell’appellativo di “Protomartire della Grande Guerra”. Insieme con Cesare Battisti e Fabio Filzi, costituisce la triade dei Martiri trentini e con loro è ricordato nel Monumento alla Vittoria di Bolzano. Il Politecnico torinese gli conferì la laurea honoris causa. È soprattutto ricordato presso il Museo storico italiano della guerra a Rovereto, ove, insieme con i suoi effetti personali, è custodita la sua ultima lettera inviata alla famiglia. “Papà, mamma, Beppina, Jole ed Emma carissimi. Negli ultimi momenti di mia vita, confortato dalla Fede, dalla S. Comunione e dalle belle parole del curato di campo, mando a tutti i miei cari i saluti più cari, l’assicurazione che nell’altra vita non sono morto, che sempre vivo in eterno che sempre pregherò per voi tutti. Devo ringraziarvi di tutto quanto avete fatto per me e domando il vostro perdono. Sempre vostro aff.mo figlio Damiano”. Le sue spoglie sono conservate a Rovereto nel Sacrario militare di Castel Dante.