Storia
Sono molte le prove della presenza di insediamenti umani preistorici (paleolitici e neolitici) nella zona. Ma la fondazione del nucleo abitato nel luogo dell’attuale paese è successiva. L’origine di Rodi Garganico è stata spesso collegata al movimento espansionistico dei Rodii (per altri degli Argivi), popolo di etnìa greca che nell’VIII secolo a.C. ne colonizzò le coste attratto dal clima e dalle pinete. Si tratta dello stesso popolo che fondò, secondo l’interpretazione di Strabone, la città di Elpie (o Salapia). Tale interpretazione, per la mancanza di una documentazione archeologica pertinente, risulta essere comunque piuttosto incerta. Secondo diverse fonti illustri, tra cui Cellarius, Theodor Mommsen e Michelangelo Manicone, Rodi Garganico, invece, affonderebbe le sue radici nella cultura dauna, e quindi potrebbe essere stata riedificata sulle rovine della mitica Uria (o Veretum secondo il Manicone), distrutta dopo le guerre puniche, una tesi opposta a quella di Michelangelo De Grazia che descrive contemporaneamente Rodi ed Uria. Plinio, infine, fa menzione di un Portus Garnae che gli storici identificano con il porto di Rodi Garganico, i cui ruderi erano visibili fino agli inizi del secolo scorso nella Cala del Castello, sotto il Rione Cambomilla. Un’epigrafe fa supporre che Rodi Garganico in epoca romana fosse una provincia amministrata dal Comite Gneo Suilio Mascillioni, magistrato ed esattore di tributi. Nella località Sotto il Castello si notano ancor oggi le mura difensive del porto di Rodi Garganico, che un tempo erano piuttosto imponenti e che, gradualmente, vennero trasformate in abitazioni. Una botola scolpita nella rupe, poi, permetteva di accedere ad un locale sulla cui architrave si leggeva la scritta in latino Tabularium (archivio), dove probabilmente veniva registrata l’attività commerciale e mercantile di Rodi Garganico. Rodi conobbe un nuovo periodo di splendore a partire dal XVI secolo grazie alla produzione agrumaria, la cui filiera coinvolgeva quasi interamente la cittadinanza. Tale coinvolgimento è evidente nel tempo anche attraverso la religiosità locale.