Rodi Garganico

rodi garganico

Rodi Garganico (Roud’ oppure Rur’ in dialetto garganico) è un comune italiano di 3741 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Fa parte del Parco nazionale del Gargano e della Comunità montana del Gargano

Territorio
Coordinate 41°53′46″N 15°51′55″E Altitudine 42 m s.l.m. Superficie 13,23 km² Abitanti 3 741(31-12-2012) Densità 282,77 ab./km² Frazioni Lido del sole Comuni confinanti Ischitella, Vico del Gargano

Altre informazioni
Cod. postale 71012 Prefisso 0884 Fuso orario UTC+1 Codice ISTAT 071043 Cod. catastale H480 Targa FG Cl. sismica zona 2 (sismicità media) Nome abitanti rodiani Patrono Maria Santissima della Libera e san Cristoforo Giorno festivo 2 luglio

rodi
istituzione
rodi garganico

Storia
Sono molte le prove della presenza di insediamenti umani preistorici (paleolitici e neolitici) nella zona. Ma la fondazione del nucleo abitato nel luogo dell’attuale paese è successiva. L’origine di Rodi Garganico è stata spesso collegata al movimento espansionistico dei Rodii (per altri degli Argivi), popolo di etnìa greca che nell’VIII secolo a.C. ne colonizzò le coste attratto dal clima e dalle pinete. Si tratta dello stesso popolo che fondò, secondo l’interpretazione di Strabone, la città di Elpie (o Salapia). Tale interpretazione, per la mancanza di una documentazione archeologica pertinente, risulta essere comunque piuttosto incerta. Secondo diverse fonti illustri, tra cui Cellarius, Theodor Mommsen e Michelangelo Manicone, Rodi Garganico, invece, affonderebbe le sue radici nella cultura dauna, e quindi potrebbe essere stata riedificata sulle rovine della mitica Uria (o Veretum secondo il Manicone), distrutta dopo le guerre puniche, una tesi opposta a quella di Michelangelo De Grazia che descrive contemporaneamente Rodi ed Uria. Plinio, infine, fa menzione di un Portus Garnae che gli storici identificano con il porto di Rodi Garganico, i cui ruderi erano visibili fino agli inizi del secolo scorso nella Cala del Castello, sotto il Rione Cambomilla. Un’epigrafe fa supporre che Rodi Garganico in epoca romana fosse una provincia amministrata dal Comite Gneo Suilio Mascillioni, magistrato ed esattore di tributi. Nella località Sotto il Castello si notano ancor oggi le mura difensive del porto di Rodi Garganico, che un tempo erano piuttosto imponenti e che, gradualmente, vennero trasformate in abitazioni. Una botola scolpita nella rupe, poi, permetteva di accedere ad un locale sulla cui architrave si leggeva la scritta in latino Tabularium (archivio), dove probabilmente veniva registrata l’attività commerciale e mercantile di Rodi Garganico. Rodi conobbe un nuovo periodo di splendore a partire dal XVI secolo grazie alla produzione agrumaria, la cui filiera coinvolgeva quasi interamente la cittadinanza. Tale coinvolgimento è evidente nel tempo anche attraverso la religiosità locale.

Il Santo Patrono

I festeggiamenti in onore di MARIA SS. DELLA LIBERA nascono da un’antica leggenda che vuole la Santa Icona trafugata dall’Oriente da mercanti Veneziani per essere trasferita in quella città apparsa a Rodi Garganico. Famosa e oggetto di devozione da un gran numero di fedeli è l’icona bizantina raffigurante la Madonna della Libera che fu trafugata dai Veneziani nel 1453 a Costantinopoli. La sacra icona è tuttora conservata nell’omonimo santuario a Rodi Garganico, paese dove, come vuole la tradizione raccontata dallo storico De Grazia, miracolosamente si arenò durante il trasporto. In séguito a tale evento la Madonna della Libera divenne patrona del piccolo paese del Gargano, dove da allora, ogni 2 luglio se ne celebra la solennità. Circa trent’anni fa l’antica chiesa di Rodi Garganico dedicata alla Madonna della Libera fu dichiarata santuario. La Madonna della Libera era molto venerata da San Pio da Pietrelcina, il quale soleva chiamarla “La Madunnella nostra”, in riferimento al culto molto diffuso a Pietrelcina, dov’era festeggiata ogni prima domenica d’agosto. I festeggiamenti in onore di MARIA SS. DELLA LIBERA nascono da un’antica leggenda che vuole la Santa Icona trafugata dall’Oriente da mercanti Veneziani per essere trasferita in quella città apparsa a Rodi Garganico. Trasferita nuovamente sullo bastimento dal Capitano calava una bonaccia di vento che continuava per più di un mese. Da questo fenomeno inspiegabile gli abitanti di Rodi Garganico e lo stesso Capito interpretavano la volontà della Madonna di restare sulterritorio di Rodi Garganico per proteggere tutti i naviganti e in special modo i marinai del posto.

madonna della libera
madonna della libera

Da allora sul sacro sasso ove si era posata il miracoloso quadro di fattezze Bizantine venne edificata una prima chiesa e successivamente ad opera dei fedeli un imponete Basilica. Il Museo Parrocchiale conserva moltissime icone, alcune di pregio, a testimonianza dei numerosi ,miracoli attribuiti alla Madonna della Libera che “liberò dal male” salvandoli moltissimi marinai. In occasione dei festeggiamenti messe, solenni processioni, spettacoli pirotecnici, luminarie, fiere e spettacoli musicali. L’evento più caratteristico di Rodi Garganico è sicuramente la Festa Partonale in onore della Madonna della Libera in programma l’1 e il 2 Luglio. La devozione dei rodiani per la Madonna della Libera ha inizio intorno alla metà del XV secolo quando, secondo la tradizione locale, la relativa icona, che troneggia sull’altare maggiore dell’omonimo santuario, giunse a bordo di una galea veneziana proveniente da Costantinopoli, gloriosa capitale bizantina che era stata appena conquistata dai Turchi di Maometto II nel 1453. Tale imbarcazione, insieme alle altre, era stata caricata dai veneziani di numerose icone sacre, che se fossero rimaste nella città sul Bosforo sarebbero andate distrutte, ed era diretta verso la Serenissima. L’icona quattrocentesca della Madonna della Libera, dipinta su tavola ed attribuita alla scuola gotico-veneziana, non è firmata e ritrae la Vergine patrona di Rodi Garganico seduta su un trono mentre benedice l’osservatore alzando la mano destra, nel cui palmo è disegnata una croce, e sorregge con l’altra mano il Bambino Gesù che gioca con una colomba trattenuta da un filo. Il tardo ottocentesco altare maggiore del santuario sei-settecentesco su cui è collocata la sacra tavola, recentemente restaurata, è stato costruito sul Sacro Sasso (visibile sul lato posteriore) sul quale l’icona apparve miracolosamente in posizione eretta. Per ragioni conservative, di questa preziosa opera pittorica è stata di recente realizzata una sua fedele copia che viene portata in processione in sostituzione dell’originale.

Chiese di Rodi Garganico

Santuario Maria SS della Libera
Indirizzo: Corso Madonna della Libera, 86, 71012 Rodi FG
In principio c’era solo una minuscola cappella rurale, dedicata alla Madonna della Libera. Solo in seguito i fedeli decisero di dedicare alla vergine il Santuario omonimo affacciato su Corso Madonna, a Rodi Garganico. Edificato secondo i dettami del barocco pugliese, il Santuario custodisce uno splendido altare marmoreo ottocentesco, sontuosa cornice al dipinto della Madonna della Libera, di scuola gotico-veneziana. Secondo la leggenda, l’icona sarebbe giunta a Rodi a bordo di una galea in fuga dagli Arabi e diretta a Venezia. All’interno del Santuario, si conservano anche quattro tele settecentesche di scuola napoletana e il Sacro Sasso dove, secondo la leggenda, fu ritrovata l’icona della Vergine, “in fuga” dal vascello veneziano.

Parrocchia del Santissimo Crocifisso
Indirizzo: via Crocifisso, 71012 Rodi Garganico FG
La Chiesa del Santissimo Crocifisso fu la prima parrocchia cittadina, ma fu chiusa in seguito ai danni riportati dal terremoto del 1679. Dopo il restauro curato da Michele Paolozzi venne assegnata alla Confraternita dell’Adorazione e della Morte. L’impianto, ad una navata, conta 10 altari, di cui uno, il centrale, donato da un mercante locale vissuto nell’Ottocento. Il primo a destra è dedicato alla Natività, mentre il primo a sinistra è posto sotto una statua lignea raffigurante Cristo Morto. L’opera fu realizzata da una scuola d’arte napoletana del Seicento e tuttora viene portata in processione la sera del venerdì Santo. Interessanti sono anche i due organi: il “piccolo” donato da don Michele Veneziani e il “grande” dalle confraternite. Sotto l’organo maggiore è posta una lapide che ricorda i morti per il colera del 1886. A testimoniare l’altra epidemia colerica del 1911 è stato eretto un altare di marmo in onore di San Rocco.

Parrocchia di San Nicola di Mira
Indirizzo: Via Giuseppe Mazzini, 1, 71012 Rodi Garganico FG
Dalle notizie storiche raccolte da Michelangelo De Grazia, risulta che questa chiesa fu edificata per necessità, ad intesa con il municipio di Rodi Garganico, dopo che l’antica parrocchia del paese, la chiesa del SS Crocifisso ubicata nel quartiere omonimo, si era resa inagibile a causa dei diversi terremoti che l’avevano colpita nel lontano 1679. I lavori per la sua costruzione ebbero inizio nel 16802. L’edificio, data la sua estrema semplicità, non richiama immediatamente l’attenzione su di sé anche perché confina, ed in qualche punto addirittura si fonde e si confonde, con altri caseggiati civili. Infatti, passando frettolosamente dinanzi, quasi non ci si accorge della sua presenza. Alla chiesa manca anche un piccolo spazio sagratico che la definisca e in qualche modo la isoli dal rumoroso Corso Umberto I sul quale si affaccia. È per contro l’antica e maestosa torre campanaria a richiamare l’attenzione sulla sua esistenza. La struttura architettonica della chiesa è molto semplice e lineare. 

Parrocchia San Pietro e Paolo
Indirizzo: Via Roma, 71012 Rodi Garganico FG
È la più antica chiesa urbana, attualmente ubicata nel cuore del paese. Anticamente faceva parte di un convento la cui costruzione risale a San Francesco d’Assisi. Si narra, infatti, che fu edificato quando il Santo, tra il 1216 ed il 1221, venne in pellegrinaggio presso la grotta di San Michele a Monte Sant’Angelo. Ancor’oggi è visibile il chiostro inglobato nelle abitazioni di fronte l’ingresso principale. Palesi differenze stilistiche ed architettoniche documentano l’ampliamento della chiesa in momenti successivi.