piazzetta Chianca Amara

piazzetta Chianca Amara

Lo spuntone di roccia che fuoriesce nella piazzetta Chianca Amara, fra via Cimaglia e via Gregorio XIII e vicolo Chianca Amara, secondo la tradizione ricorda che l’anno 1554 del mese di Luglio, dopo l’esser stata sette giorni assediata da Dragut con settanta galere dell’Armata del Gran Turco, fu ultimamente, non potendosi più difendere, saccheggiata, presa et abbruggiata con preda notabile di cittadini e ricchezze e con perdita di sette mila anime tra paesi e morti; e fu questa nobilissima ruina pianta per tutta Italia. Qui , però, non si deve rievocare soltanto l’ultimo scempio operato a Vieste dalle orde barbariche di Dragut con scene sadiche e raccapriccianti uccisioni di gente che tentava di difendersi. Questo spuntone deve ricordare, a partire dai primi anni del IX secolo fino al primo quindicennio del 1800, tutte le rappresaglie operate da saraceni, corsari e barbareschi con distruzione, incendi e razzie, deportazioni e uccisioni, oltraggio e dissacrazione della religione di Cristo, nonché coloro che furono rapiti e venduti schiavi e gli scampati che con tenacia e sacrificio hanno versato il sangue per difendere la propria casa, la propria famiglia, la città e che si sono sacrificati per la ricostruzione onde trasmettere ai posteri un migliore avvenire. Questi i due personaggi più significativi della distruzione di Vieste: Acmet Pascià e Dragut rais