Se Vieste meritatamente si loda dell’intera famiglia Cimaglia, lo si deve in modo particolare alla maggiore statura e attività storico-politica di Natale Maria Cimaglia (1735-1799). Diversa e minore fu indubbiamente per dimensione e incisività e influsso, l’apporto alla cultura illuministica e politica del suo tempo, da quella di Pietro Giannone. Fu certamente pero un ideale discepolo del grande martire ischitellano per le idealità anticuriali da lui perseguite con eguale fermezza, nonostante alcune polemiche e riserve circa certe inesattezze storiche in cui era incorso l’autore della Istoria. Civile. Cimaglia, a proposito dell’asserita suddivisione amministrativa dell’Italia compiuta da Romolo fino ad Adriano, dimostrava che solo ai tempi di Costantino si può parlare di una probabile eventuale suddivisione di tal genere. «Interessante è anche la trattazione del sistema viario romano con riferimento ad una più antica rete stradale dieta greca. L’opera ricevette dai contemporanei apprezzamenti che valsero al giovane scrittore l’amicizia del Mazzocchi, del Martorelli, dell’abate Galiani. Pertanto, chi nel pieno meriggio illuministico nell’ampio solco, giuridico e regalistico, maggiormente rifulse fu appunto questo Cimaglia col suo intenso lavoro professionale tra Napoli e la Capitanata, e con studi specifici, storici e legalistici. Famose per la forza delle argomentazioni e competenza giuridica molte sue allegazioni. Per gli studi storici diuturno fu il suo rapporto con gli studiosi dauni. Era Natale Maria Cimaglia legato da operosa e fervida amicizia colloquiale con i più illustri cultori di storia lucerina, e in prima linea con Domenico Lombardi. E’ da rileggere la garbata polemica tra il giovane Cimaglia e Lombardi sulle origini della colonia romana di Lucera, conservata nella biblioteca comunale di questa città. In verità scarse le tracce di quella fervida diatriba nella comunale biblioteca lucerina: si vedano comunque alcune schede riguardanti Domenico Lombardi e Giuseppe II. A queste indicazioni per un eventuale volenteroso giovane studioso, sono anche da aggiungere due lavori di Natale Maria Cimaglia tuttora esistenti nella predetta biblioteca: Epistula Natale Maria Cimaglia ad Josephum fratrem Luceriam. Ma per rilevare le doti di acuto giurista e storico di questo viestano, può bastare, con una visione più ampie e nuova quale fu quella dell’illuminismo che portava in se, la sua allegazione per la reintegrazione alla Real Corona del patrono sulla Real Badia di S. Giovanni in Lamis, edita in Napoli nel 1767. Era, questa badia di S. Giovanni in Lamis, poi denominata