Monte Saraceno

La necropoli-santuario di Monte Saraceno, circondata dall’antichissima Matino, conserva le più mirabili testimonianze dei Dauni.  La necropoli si trova sulla sommità del Monte Saraceno, a nord di Mattinata. Paradiso per gli amanti della natura e dell’archeologia, la necropoli è attraversata da sentieri di archeo-trekking che culminano nell’antica via sacra dei Dauni, mentre poco lontano s’innalzano il Monte Sacro e i ruderi dell’abbazia benedettina della Santissima Trinità. Una civiltà pacifica, dedita all’agricoltura, alla caccia ed alla pesca: chiusa nell’intimo tribale fino all’autoestinzione. Poco al di sopra della strada, tra il rosmarino e la macchia, appena sferzate dal tempo, s’intravedono, in serie pressoché continua, le prime delle oltre 500 tombe della necropoli. Esse sono incavate nella roccia calcarea a forma di utero o borsa.

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Infatti, ospitavano la salma rannicchiata, secondo i riti delle zone di origine euroasiatiche. In cima si mostrano scoperte, come delle cavità, ma erano comunque presenziate da segnacoli in pietra: teste, steli, scudi o falli. Nelle tombe, sparse su gran parte del Monte, sono stati rinvenuti casi dauni e predauni, fibule illiriche, fogliate e ad aree, manufatti di ambra e vaghi di pasta vitrea. Le abitazioni di questa che fu l’antichissima Matino, circondavano la Necropoli ed erano costituite, probabilmente, da capanne di frasche e pelli a forma circolare o a ferro di cavallo sorrette da un palo centrale. All’estremità del Monte, s’intravede la millenaria via sacra dei Dauni che collega con il sottostante mare. La necropoli-santuario di Monte Saraceno, circondata dall’antichissima Matino, conserva le più mirabili testimonianze dei Dauni. Una civiltà pacifica, dedita all’agricoltura, alla caccia ed alla pesca: chiusa nell’intimo tribale fino all’autoestinzione. Poco al di sopra della strada, tra il rosmarino e la macchia, appena sferzate dal tempo, s’intravedono, in serie pressocchè continua, le prime delle oltre 500 tombe della necropoli. Esse sono incavate nella roccia calcarea a forma di utero o borsa. Per  raggiungerlo  bisogna  risalire  la  S.S.  89  fino  alla  diramazione  di Sellino  Cavola,  posto  panoramico  di  straordinario  effetto.  Poi,  lasciata  l’auto,  si  percorre,  per circa  1  km,  una  stradina  incassata  tra  la  roccia  ed  i  pini marittimi, avendo come costante  la veduta del paese con gli uliveti della pianura, la baia ed il sovrastante profilo di Monte Sacro. Il sentiero percorre  in  cresta  l’intero sperone roccioso di Monte  Saraceno.

A circa 5 chilometri dal centro abitato di Mattinata, un sentiero di pini d’Aleppo, mandorli e carrubi conduce alla sommità del Monte Saraceno, sull’estremità orientale del Gargano, dove sorge un’affascinante necropoli protostorica risalente a più di 2500 anni fa. Sono più di 500 le tombe scavate nella roccia, in un misterioso paesaggio di pietra che si mescola alla natura selvaggia su uno dei più bei tratti di costa della regione. Circondata dall’antica città di Matino, la necropoli conserva le tracce del popolo dei Dauni, civiltà dedita all’agricoltura. Nelle sepolture sono stati ritrovati numerosi oggetti del corredo funerario, come teste scolpite, steli e scudi, oggi conservati nel Museo Civico cittadino. Paradiso per gli amanti della natura e dell’archeologia, la necropoli è attraversata da sentieri di archeo-trekking che culminano nell’antica via sacra dei Dauni. La necropoli-santuario di Monte Saraceno, circondata dall’antichissima Matino, conserva le più mirabili testimonianze dei Dauni. Una civiltà pacifica, dedita all’agricoltura, alla caccia ed alla pesca: chiusa nell’intimo tribale fino all’autoestinzione. Nelle tombe, sparse su gran parte del monte, sono stati rinvenuti casi dauni e predauni, fibule illiriche, fogliate e ad aree, manufatti di ambra e vaghi di pasta vitrea. Le abitazioni di questa che fu l’antichissima Matino, circondavano la necropoli ed erano costituite, probabilmente, da capanne di frasche e pelli a forma circolare o a ferro di cavallo sorrette da un palo centrale. All’estremità del  monte,  s’intravede  la millenaria  via sacra  dei  

Dauni che collega con il sottostante mare. Monte Saraceno è uno sperone che si protende sul mare ed è formato da tre colline con altezza variante dai 230 ai 260 metri. Un’altezza certamente non rilevante, ma il secco divario aritmetico, tra pianura mare e roccia, ne accentua il senso del vuoto. E’ a 3 km dall’attuale centro abitato di Mattinata. Il tempo e l’oblio avevano cancellato le tracce della vasta necropoli; fu individuata solamente nel 1884, ma si dovettero attendere molti anni affinchè le ricerche riprendessero, assumendo un carattere sistematico e scientifico. Dal 1958 al 1962 venne condotta una campagna di scavo da parte della Missione Paleo-Antropo-Geografica dell’Università di Padova e della Missione Archeologica Garganica, diretta da C. Corrain. Furono esplorate le tre “punte” che caratterizzano questo Monte, chiamate rispettivamente Spinelli (a nord), il Sellino di Cavola e “U Signale”, sulla sommità del promontorio, dove venne rinvenuto un ampio abitato e la necropoli corrispondente.

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La profondità delle tombe è di circa 110-130 cm ed un’ ampiezza alla base di 90-110 cm; l’imboccatura sub-rettangolare è di 40 x 70 cm, ma in alcuni casi essa è crollata e troviamo imboccature circolari. L’orientamento dei sepolcri è prevalentemente Est-Ovest. Il corredo tombale, nei casi in cui è stato possibile recuperarlo, non era nella sua collocazione originaria: anzitutto perché, venendo inumati più individui nella stessa fossa, venivano spostati sia i resti che gli oggetti appartenuti al defunto “precedente”; inoltre va considerata l’azione delle radici degli alberi che si sono infiltrate nella cavità delle tombe. I corredi inventariati comprendono: oggetti di ornamento, coltelli, pugnali,  spade in ferro (già presenti in tombe del IX secolo a.C.). Nelle tombe più antiche (X secolo a.C.) è quasi del tutto assente il repertorio vascolare (ceramiche), ma dal VIII secolo a.C. si fa sempre più presente un’articolata e varia suppellettile di vasi d’impasto e ceramica dipinta daunia.