Mattinata

Mattinata

Mattinata (Matinata toponimo storico, Matenéte in dialetto locale) è un comune italiano di 6510 abitanti della provincia di Foggia in Puglia posto al centro del Golfo di Manfredonia. Situata sulla costa del promontorio del Gargano, per la qualità delle sue acque di balneazione è stata più volte insignita della Bandiera Blu dalla Foundation for Environmental Education. Nel 2013 ha ricevuto 3 vele dalla Guida Blu di Legambiente.

Territorio
Coordinate 41°43′0″N 16°3′0″E Altitudine 75 m s.l.m. Superficie 72,81 km² Abitanti 6 523 (31-12-2010) Densità 89,59 ab./km² Comuni confinanti Monte Sant’Angelo, Vieste

Altre informazioni
Cod. postale 71030 Prefisso 0884 Fuso orario UTC+1 Codice ISTAT 071031 Cod. catastale F059 Targa FG Cl. sismica zona 2 (sismicità media) Cl. climatica zona D, 1 404 GG Nome abitanti mattinatesi Patrono santa Maria della Luce Giorno festivo 15 settembre

mattinata
istituzione
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Storia
Il nome del paese è stato fino circa alla prima dell’800 Matinata (con in quale è ricordata sia in documenti storici che in cartine geografiche). Il nome Matinata deriva dalla tribù daunia dei Matinates ex Gargani che Plinio il Vecchio ci ha tramandato nella sua Naturalis Historia (III 185). Successivamente Claudio Tolomeo ci ha tramandato nel suo Theatrum geographicum il toponimo Apeneste (Apulorum Dauniorum in Ionio pelago Salapia, Sipus, Apenestae, Garganus Mons. Et iuxta sinum Adriaticum Hyrium). Apeneste (il cui significato in greco è “che nasce” o “che sorge” – con chiaro riferimento alla posizione nel quale si trovava il villaggio ovvero ad est dove nasce il sole) sorse in zona Agnuli come piccolo emporio per il commercio fra le popolazioni daunie (di origine illirica, precisamente gli Japigi, che abitavano l’intero Gargano sin dalla fine del II millennio), presenti in loco su Monte Saraceno, e i navigatori greci. Il villaggio ebbe da sempre una vocazione agricola. In seguito alla colonizzazione romana dell’Apulia dopo la vittoria su Pirro (275 a.C.), il villaggio di Apeneste prese il nome di Matinum (derivante dalla dea del mattino Mater Matuta poiché il villaggio era esposto ad Est), della quale si possono ammirare dei ritrovamenti di una villa romana, augustea, dai caratteristici muri in opus raeticulatum, in contrada Agnuli nei pressi del porto turistico di Mattinata. In seguito alle incursioni saracene (oppure ad un fortissimo terremoto – con conseguente maremoto) il villaggio di Matinum venne distrutto e in seguito abbandonato definitivamente. L’attuale centro cittadino (Mattinata) sorge sulle colline antistanti la baia, il quale iniziò a svilupparsi grazie ad alcuni montanari che per il clima mite, “scesero a valle” (a flussi regolari) a partire dal XVI secolo. Per quindici secoli il territorio di Mattinata è sempre stato un piccolo feudo dell’Honor di Monte Sant’Angelo. I ricchi possidenti di Monte e Manfredonia vi trascorrevano le vacanze come gli antichi romani. Soltanto negli anni 50 del 1900 Mattinata da frazione è diventata un piccolo comune indipendente.

Il Santo Patrono

Il quadro di S. Maria della Luce è l’oggetto d’arte più importante della Chiesa. Non trattasi di quei tanto comuni lavori d’arte paesana (talvolta anche di buon effetto) ma d’una veramente pregevole opera d’arte del secolo XVII e, molto probabilmente, della prima metà, perchè conserva, nel suo insieme e nei suoi dettagli, tante caratteristiche dei dipinti di quel tempo. Il quadro misura nel suo telaio cm 100 per 70. Le figure sono 4: la Vergine, il Divin Figlio e, in alto, in atto di sostenere la corona sulla testa della Madonna, due angeli di squisita fattura. La figura principale è quella della Madre di Dio, assisa su un trono di nubi bianche, che si vedono soltanto nel lato superiore di destra del quadro: sullo sfondo delle nubi bianche s’osservano altri cirri di nubi, con toni più scuri, attenuati da sfumature rosacee, che si rivelano, in gradazioni sempre più evanescenti, sui margini dello stesso lato e nell’angolo superiore di sinistra. La Vergine ha sulla testa un velo, che scende con pieghe naturali e bellissime, le quali ci fanno conoscere la somma maestria nell’artista anche per il modo che il panno assume, nello scendere dalle spalle, girando sotto il collo e nel poggiarsi naturalmente sulla persona. Essa indossa una duplice veste: di giallo carico antico la sottoveste, e di sfumatissima tinta lilla quella che la ricopre. Il velo, di varie tonalità turchine, è poggiato sul capo, sulla spalla destra ed avvolge poi la persona della Madonna con ampie pieghe. La corona dipinta, assai più bella di quella di metallo inargentato sovrapposta, è sostenuta da due angeli che mostrano tutta la loro natura spirituale, librandosi nel cielo. La conoscenza anatomica è perfetta in entrambi attraverso gli abiti, mossi dal vento – con licenza artistica – in senso opposto.

santa maria della luce mattinata 01
santa maria della luce mattinata 02

Siamo dunque innanzi ad un dipinto di notevole interesse, davanti ad una vera opera d’arte, di cui purtroppo non conosciamo l’autore. Alcuni l’hanno attribuito a Luca Giordano, celebre pittore napoletano (1632-1705). Secondo una tradizione, il quadro sarebbe appartenuto ai baroni Gambadoro. Bellissimo è il volto della Vergine; e lo sarebbe ancor di più se un malinteso restauro all’orecchio sinistro non l’avesse deturpato. Armonicissimi sono tutti gli altri lineamenti del volto; ma d’una espressione, inesprimibile con parole, è lo sguardo, pensoso: in esso è condensata tutta la dolorosa consapevolezza della Madre di Dio, che conserva nel suo cuore l’immolazione del suo Figliuolo per la redenzione dell’umanità.
Con le sue mani – di squisita fattura e d’una perfezione difficilmente raggiungibile anche da più grandi artisti – la Madonna mostra il Bambino Gesù e insieme lo stringe a sè, come Figlio suo amatissimo. Tutto il quadro vuole esprimere questo contrasto tra l’immolazione e l’amore materno. Il Bambino Gesù siede sul grembo della Madre e, mentre poggia la piccola mano sinistra sul mondo, in forma di globo, sormondato dalla Croce, con la destra rivolta in alto, benedice, senza saperlo, come se faccia con inconsapevolezza un gesto infantile. Tutto rivela severità e maestà divina sul volto, calmo e sereno, del redentore.

Chiese di Mattinata

Parrocchia Santa Maria della luce
Indirizzo: Via D.s.Prencipe, 4, 71030 Mattinata FG
La chiesa della Madonna Santissima della Luce si raggiunge seguendo, dal centro storico, un lungo viale alberato, fino ad una modesta altura (raggiungibile in auto, con comodo parcheggio). E’ un antichissimo edificio, tradito dall’aspetto moderno, bianchissimo, perchè è stato completamente restaurato in epoche recenti. La prima memoria della sua esistenza risale al 1158, come dipendente dall’abbazia benedettina della SS. Trinità sul Monte Sacro. All’inizio del XIX secolo venne rinominata S. Maria del Popolo dai francesi occupanti ed eretta a Parrocchiale, ma la gente continuò a chiamarla S. Maria della Luce, definizione che deriva forse dalla presenza di un’iscrizione (sulla corona della Madonna) che recita “Mater Verae Lucis” (Vera Madre della Luce). Nel 1950 sono stati riconosciuti alla chiesa i titoli di S. Maria della Luce e Abbazia Mitrata. Non ci pare poco! Una chiesa importantissima, quindi, fin dal Medioevo e luogo di pellegrinaggio.