Lago di Varano

Il lago di Varano è un lago pugliese appartenente per intero alla provincia di Foggia. Con una superficie di circa 60,5 km² risulta essere il maggiore lago costiero italiano, oltre ad essere il settimo lago della penisola e il più grande dell’Italia meridionale. E’ noto che il lago di Varano non era preesistente ,ma si sia formato in seguito a maremoti avvenuti nel corso dei secoli. Il problema che assilla gli storici è quello di individuare in che epoca si sia formato. Diversi storici locali si sono pronunciati in merito come il De Donato, il Del Viscio affermando che la sua formazione è avvenuta gradualmente nel corso dei secoli e probabilmente tra il terzo e quarto secolo dopo cristo. Da Plinio però apprendiamo qualcosa di più certo e che almeno ai suoi tempi il lago era già formato ed esistente. Andremmo quindi a spostare la sua esistenza almeno quattro secoli prima intorno al 73 a. c. epoca in cui viveva Pilnio e lo scriveva. Vediamo infatti cosa ci dice a pagina 36 del suo terzo libro Historiam naturali, in cui parla di situs, Gentes mari, portos, montes, flumina et mesurae populi che fuerunt. “ Di poi vi è la Puglia dei Dauni, così chiamata dal duce loro suocero di Diomede , nella quale è la città di Salapia, famosa per l’amore meritricio d’Annibale; Siponto e Uria, il fiume Cerbalo, confine dei Dauni, il porto Agaso, il promontorio del Monte Gargano, lontano dal salentino, ovvero Iapigio dugentotrentaquattro miglia col circuito del Gargano, il porto di Garna, il lago Pantano. A quell’epoca quindi esistevano il porto di Garna che doveva corrispondere a quello di Varano, Uria, e il lago Pantano che per l’appunto il lago di Varano che nel dialetto ischitellano viene indicato ancora come “ Pantan”

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RISERVA NATURALE ISOLA DI VARANO   Sull’isola omonima del lago è presente la riserva naturale statale Isola di Varano. Istituita nel 1977, è una riserva naturale integrale, e occupa un’area di 145 ettari, all’interno del Parco nazionale del Gargano. L’isola di Varano è un istmo sabbioso, lungo una decina di chilometri, che separa il mare Adriatico dal lago di Varano, tra Foce Varano e Cagnano Varano. Nella parte costiera della Riserva è presente la flora tipica delle dune sabbiose. Più all’interno si trova una ricca pineta d’Aleppo con macchia mediterranea (rosmarino, ginestrino, mirto, filifera, strappabraghe, cisti, asparago). Sono presenti anche specie forestali non autoctone, come l’eucalipto, il pino domestico, il pino marittimo e l’acacia saligna. La vegetazione svolge un’importante funzione di Protezione dell’istmo e dei terreni agricoli retrostanti dal sorrenamento e dai venti salsi. Offre rifugio a molte specie di animali, come la volpe, la lepre, il riccio, il cuculo, l’upupa, il rigogolo, la beccaccia e molte specie di uccelli migratori.

GEOGRAFIA   Situato sulla costa Nord del Gargano, tradizionalmente è chiamato “lago”, quando, in realtà si tratta di una laguna. Scavato nella massa calcarea garganica, tra il promontorio di Monte d’Elio e la punta di Rodi Garganico, ha forma vagamente trapezoidale che si estende per una larghezza di circa 10 km, risultando incassato all’interno del promontorio garganico per circa 7 km. Il suo perimetro misura circa 33 km, la sua superficie è pari a 60,5 km² e la profondità delle acque varia da 2 a circa 5 metri (con una media di 3 metri), a seconda dei luoghi, man mano che ci si allontana dalla riva verso il centro del bacino. A Nord è separato dal mare Adriatico da una strettissima linea di terra, chiamata “isola”, lunga circa 10 km e larga 1 km, coperta di pini, eucalipti e altre piante. Il lago è alimentato da due sorgenti sotterranee e comunica con il mare Adriatico tramite due canali: la foce di Varano e la foce di Capoiale (o Capojale). Le acque del lago bagnano i territori comunali di Cagnano Varano, Carpino e Ischitella, anche se nessuno di questi comuni si affaccia direttamente sullo specchio lacustre. Nel I secolo d.C., secondo la documentazione di Plinio il Vecchio, al posto dell’attuale lago esisteva solo un’insenatura (o un golfo) definito dal naturalista latino “Seno Uriano”. La formazione di un cordone litoraneo, avvenuta ad opera delle correnti marine e dei venti che hanno trasportato i detriti dai fiumi che hanno foce nel medio Adriatico, ha chiuso quest’insenatura marina facendo nascere in tal modo il “lago” di Varano. Secondo lo storico Squinabol la formazione del lago è databile dopo l’anno 1000.

FORMAZIONE      Nel I secolo d.C., secondo la documentazione di Plinio il Vecchio, al posto dell’attuale lago esisteva solo un’insenatura (o un golfo) definito dal naturalista latino “Seno Uriano”. La formazione di un cordone litoraneo, avvenuta ad opera delle correnti marine e dei venti che hanno trasportato i detriti dai fiumi che hanno foce nel medio Adriatico, ha chiuso quest’insenatura marina facendo nascere in tal modo il “lago” di Varano. Secondo lo storico Squinabol la formazione del lago è databile dopo l’anno 1000.

FLORA    La flora acquatica comprende numerose ninfee comuni e numerose canne di tutti i tipi: di palude, comuni. Sulla terraferma intorno al lago, prevale la macchia mediterranea soprattutto, insieme al salice piangente. La costa è coperta da pini domestici, pini marittimi ed eucalipti.

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FAUNA   L’avifauna è molto ricca, come in tutte le zone umide d’Italia: numerosi cormorani (fino a 3000) vivono nella Foce Capoiale. Sono numerosi anche gli svassi maggiori e gli smerghi minori, un tipo di anatra che può raggiungere in volo orizzontale i 129 km/h. Altre anatre presenti sono la folaga e altre anatre dei paesi nordici, che passano qui l’inverno, come la moretta grigia e il quattrocchi comune. Si osservano varie specie di aironi, tipici a tutte le zone umide italiane: l’airone cinerino, l’airone rosso, la garzetta e l’airone bianco maggiore, che può essere spesso confuso con la garzetta. Molto semplicemente, l’airone bianco maggiore è più grande della garzetta e, d’inverno, presenta il becco giallo invece che quello nero della “cugina”. Immancabile è il martin pescatore comune, mentre sulle dune intorno al lago troviamo dei chiurli maggiori, dei beccaccini e dei cavalieri d’Italia, che qui nidificano anche.