Ischitella

ischitella-3

Ischitella è un comune italiano di 4401 abitanti, dall’ultima relazione del 31 dicembre 2012, della provincia di Foggia, in Puglia. Fa parte del Parco Nazionale del Gargano e della Comunità Montana del Gargano.

Territorio
Coordinate 41°54′0″N 15°54′0″E Altitudine 314 m s.l.m. Superficie 87,37 km² Abitanti 4 401 (31-12-2012) Densità 50,37 ab./km² Frazioni Foce Varano Comuni confinanti Cagnano Varano, Carpino, Rodi Garganico, Vico del Gargano

Altre informazioni
Cod. postale 71010 Prefisso 0884 Fuso orario UTC+1 Codice ISTAT 071025 Cod. catastale E332 Targa FG Cl. sismica zona 2 (sismicità media) Cl. climatica zona D, 1 404 GG Nome abitanti Ischitellani Patrono Sant’Eustachio Giorno festivo 20 maggio

ischitella
istituzione
ischitella

Storia
La prima notizia storica che parla di Ischitella è del 970, quando vi si era accampato un gruppo di musulmani, intenti a compiere scorrerie sui paesi limitrofi, poi cacciati da parte dell’imperatore Ottone I. Successivamente il nome Ischitella viene fatto su una bolla papale del 1058 di Papa Stefano IX, il quale ordinava la sua protezione verso l’Abbazia di kalena (Peschici) e la cella di San Pietro in Cuppis (poco distante dal paese). In alcune giornate particolarmente limpide è possibile scorgere dalle sue alture, le Isole Tremiti e la costa Dalmata. Davvero uno spettacolo meraviglioso. Una delle caratteristiche del territorio di Ischitella è la presenza di numerose sorgenti, oltre che di una magnifica faggeta piuttosto insolita a queste altitudini limitate. Di assoluto interesse è il castello di Ischitella noto ad oggi come palazzo Ventrella o Pinto. Il castello di Ischitella fu costruito XII secolo ed in seguito risistemato nel 700 a causa del terremoto del 1649 per volere per principe Francesco Emanuele Pinto. Il nome del paese lo si fa derivare comunemente da “ISCHIO”, una specie del genere “quercus”..Le prime notizie storiche di ISCHITELLA risalgono all’anno 970, in cui l’imperatore Ottone I ne ordinò la liberazione dai musulmani, che vi si erano asserragliati. Il primo documento storico in cui si nomina Ischitella è una Bolla del Papa Stefano IX del 1058. Nel 1158 era già un centro di una certa importanza con un suo monastero e due chiese. Nel periodo della dominazione normanna e sveva Ischitella appartenne alla Contea di Caserta per diventare poi feudo angioino e successivamente aragonese. La sua storia nei secoli successivi ruota intorno alla sua UNIVERSITA’ (o Comune) e ai suoi signori feudali, che tennero alta la tradizione culturale iniziata dagli Svevi, sì da fare della “universitas” (Municipio) di Ischitella un centro di studi che influì sulla civiltà di tutta la regione. GIANNONE, Carlo. – Nacque a Ischitella, sul Gargano, nel 1688, da Scipione e Lucrezia Micaglia. Fratello minore del più famoso Pietro, venne da questo chiamato a Napoli nel 1701. Avviato dapprima agli studi filosofici, si dedicò successivamente alle materie giuridiche, in ciò consigliato anche dal fratello, sotto la cui guida divenne ben presto un discreto giurista. Piccolo borgo che sorge su un promontorio all’interno del Parco Nazionale del Gargano, famosa per i meravigliosi panorami che si godono dal suo abitato e per le spiagge sulla costa, Ischitella, che sarebbe stata in origine una fortezza sveva, è conosciuta anche per aver dato i natali ad uno dei più importanti giuristi italiani: Pietro Giannone.

Il Santo Patrono

Allo stato attuale, non ci sono fonti storiche e liturgiche che attestano la vita di Sant’Eustachio, ne tanto meno elementi che ci consentono di dare un’esatta cronologia della sua biografia, le narrazioni miste a leggenda sul Santo sono molteplici e ci sono forti analogie con novelle fuori dai confini geografici del mondo cristiano. La narrazione popolare cristiana appare chiaramente divisa in 3 parti: la conversione miracolosa, le vicende famigliari ed il martirio. Si conosce, inoltre, l’identità del Santo: egli era il nobile Placido, forse appartenente alla famiglia patrizia romana dei Placidi, ed era un generale al servizio dell’allora imperatore Marco Ulpio Traiano (tra il 50 ed il 100 dopo Cristo). In antitesi al valore marziale del generale Placido, dovuto a precedenti successi militari in Asia minore, vi era il suo carattere misericordioso e la sua benevolenza, espressa in opere caritatevoli, verso le classi sociali più deboli nonostante egli non fosse un Cristiano. Generale romano martirizzato con la moglie e i figli sotto le persecuzioni di Diocleziano, vanta sommi titoli nella città. Oltre a Patrono è chiamato anche “Difensore” (in base ad una leggenda popolare che vuole il Santo presso la Portella del centro storico di Ischitella mentre liberava la stessa dall’assedio dei Saraceni) e “Avvocato” (nelle epoche delle guerre mondiali le donne ischitellane si recavano ai piedi del loro Sommo Soldato per eccellenza per chiedere giustizia e ritorno dei propri mariti dal fronte). Secondo la leggenda agli albori dell’anno mille al tempo delle incursioni saracene, quest’ultimi si presentarono alle porte del paese e vi trovarono davanti alla” Portella” un gigante che per l’appunto era San Eustachio con una pipa in mano. Intimoriti, gli chiesero” Ma in paese sono tutti come te?” Il gigante rispose “ Io sono il più piccolo”. Spaventati allora i saraceni scapparono via e rinunciarono ad entrare in paese.

Sant'Eustacchio Ischitella
Sant'Eustacchio Ischitella

 Il culto di S. Eustachio è antichissimo e si perde nella notte dei tempi. San Eustachio nel periodo romano al tempo delle persecuzioni romani risultava un generale romano, che però mentre andava a caccia vide incisa tra le corna di un cervo una croce e da quel momento lui e tutta la famiglia si convertirono al Cristianesimo e per questo motivo furono trucidati dai romani. Questo episodio è raffigurato sia sulle divise dei fratelli di San Eustachio che nella stessa chiesa. Il culto del Santo e dei suoi familiari, era già florido intorno al ‘500, ma si pensa abbia radici molto antiche; secondo una leggenda popolare, gli ischitellani scelsero Sant’Eustachio come suo patrono, allorché il Santo liberò il paese dai Turchi-Saraceni traendoli in inganno, nello scenario della Portella ancora oggi presente…
La devozione verso il Santo, crebbe con l’arrivo in paese della pregiata Reliquia del Santo donata dalla pontificia basilica di Sant’Eustachio di Roma.
Tale devozione si mostra attraverso le innumerevoli persone che portano tuttora il nome del Santo, e nelle varie raffigurazioni del Martire presente nelle chiese e nelle case….
Il popolo ischitellano affascinato dalla vita del Santo, e memore dei numerosi miracoli compiuti, tra cui la liberazione stessa del paese, chiede ancora oggi, a viva voce, di onorare il suo Santo Patrono che lo vede, affiancato alla Moglie e figli martiri e santi, protagonista dei riti religiosi e civili, e dell’intensa devozione che Ischitella nutre per esso.
La festività si svolge nei moduli più semplici, iniziando dal solenne novenario, per poi concludere in pompa magna il 20 maggio, tra messe solenni, complesso bandistico, fuochi pirotecnici e la solenne processione, plurisecolare rito in cui il popolo è fiero di vedere il suo Santo Patrono Soldato, per le vie della sua amata cittadina.

Chiese di Ischitella

Parrocchia di Sant’Eustacchio
Indirizzo: Piazza Garibaldi, 59, 71010 Ischitella FG
La Chiesa di Sant’Eustachio fu eretta nel settecento dal principe Pinto sulle rovine della porta grande crollata ad opera del terremoto. Situata in Piazza Garibaldi, presenta sulla facciata due nicchie contenenti le statue di Sant’Eustachio e San Pasquale, e al centro, in alto, un grande finestrone rettangolare. All’interno è possibile ammirare affreschi dell’artista Gennaro Abbate e le statue di Santa Teopista, San Teopistolo, Sant’Eustachio e Sant’Agapistolo. Il 20 maggio con la Festa di San Eustachio si celebra il martire cristiano che tanto coraggiosamente affrontò la morte insieme a moglie e figli.

Parrocchia Santa Maria Maggiore
Indirizzo: Via Padre Manicone, 71010 Ischitella FG
E’ la principale chiesa di Ischitella e viene chiamata Santa Maria Maggiore oppure Chiesa Madre, nel corso dei secoli ha subito diversi restauri che ne hanno modificato la sua struttura originaria. E’ una Chiesa a tre navate, coperta da volte a sesto ribassato che poggiano su pilastri quadrangolari. Accanto alla chiesa vi è un campanile in cui si notano sovrapposizioni di varie epoche. Sotto il pavimento esistoo ampie concamerazioni che esorbitano dal perimetro murario della chiesa stessa. In queste cripte si seppellivano i defunti. Annesso alla chiesa vi è un campanile in cui si notano sovrapposizioni di varie epoche.Nel corso dei secoli infatti, la chiesa Madre ha subito vari restauri e durante uno di questi si è preferito trasferire la porta principale sulla facciata di ponente, mentre sicuramente essa era sulla facciata di levante. Da una descrizione del 1777 si apprende che in quell’epoca era coperta da un soffitto in legno dipinto e che vi erano una fonte battesimale e otto altari.