Il Porto

Il mare di Vieste è molto pescoso e richiama quotidianamente vere flottiglie di pescherecci da Manfredonia, Molfetta, Barletta, Termoli, ecc. Il pescato e di quello pregiato : triglie, spigole, merluzzi, sogliole, orate, dentici, cefali, pesci di S. Pietro; aragoste, gamberi, seppie e calamari, senza contare la grande varietà del pesce azzurro. La pesca alla “sciabica” e con le barche a remi sono quasi del tutto scomparse e hanno lasciato il posto a quelle a strascico e a quella della “lampara” o a fonte luminosa, che sono più redditizie e meno pericolose. Fra i sistemi tradizionali resiste ancora il “trabucco”, ma più come hobby che come fonte di lavoro e di economia. E questa una macchina caratteristica formata da un’ampia piattaforma quadrata e da quattro antenne due delle quali lunghissime, disposte a ventaglio e quasi parallele all’acqua. Sulla piattaforma sono sistemati due argani giganti, detti “ciucci”, che vengono fatti ruotare dalle poderose braccia dei pescatori e su cui si attorcigliano le corde che scorrono su carrucole fissate all’estremità delle antenne e che reggono la rete. All’arrivo del branco egli grida “issah”, e gli altri sulla piattaforma corrono a girare gli argani battendo forte i piedi sul tavolato. Il rumore serve a stordire i pesci. Questo aggeggio scheletrico simile ad un monumento di arte futuristica, pare sia stato inventato o importato da un certo villani sacerdote di Vieste. L’attuale porto  costituito da un molo lungo circa 200 metri nella cala di “Dietro la Torre”, accoglie le innumerevoli imbarcazioni locali di passaggio. Il porto di Vieste è formato dal porto peschereccio e dal porto rifugio di S. Eufemia. Il porto peschereccio è costituito da un molo di circa 750 m e dal porto turistico che si trova tra il molo S. Lorenzo e l’Isola di S. Eufemia dove è presente un molo lungo circa 300 m. Il porto dispone di 250 posti barca. I servizi del nuovo porto turistico di Vieste – Finalmente un approdo sicuro e attrezzato dove è possibile assicurarsi un esclusivo posto barca, in un contesto paesaggistico di rilievo. La presenza di tutti i servizi, di aree parcheggio dedicate, di negozi, ristoranti, bar, gelateria, minimarket e lavanderia, noleggio imbarcazioni, Yacht club, a ssistenza su radio VHF, cantiere navale e assistenza, centro fitness, agenzia viaggi, autonologgio, cicli e motocicli, guardia medica e pronto soccorso, internet point e supporto informativo, Yacht broker, meteo. edicola, banca, centro telefonico, boutique e negozi. Nel 1964, a conclusione di una lunga e complessa pratica iniziata undici anni prima, sorretta dalla classe politica locale e dalla marineria, il porto di Vieste fu incluso tra i porti nazionali di 1ª categoria, qualificato porto rifugio. In forza di tale classificazione fu costruito il molo radicato sulla punta nord dello scoglio di S.Croce, in tre tempi, tra il 1972 e il 1982, con finanziamenti del Ministero dei Lavori Pubblici, ottenuti anche grazie all’impegno, cronologicamente espresso, dagli onorevoli Aldo Moro, Vincenzo Russo e Franco Nicolazzi. 

Breve premessa. La storia del nostro porto in epoca moderna comincia nel 1902, anno in cui con regio decreto la rada di Vieste fu classificata porto di 2ª categoria, 3ª classe. E’ un dato importante, sebbene meramente formale. In pratica fu riconosciuta una condizione ambientale naturale, cioè che la zona di mare adiacente alla nostra costa offre un relativo riparo dai venti. Nient’altro. Le prime opere portuali, pur senza un progetto generale del porto, furono eseguite nel 1932, «Dietro la Torre», dove venne banchinato un tratto di spiaggia e costruito un molo di 40 metri. I trabaccoli ebbero un piccolo approdo con un limitato riparo dai venti di levante e scirocco. Una ventina di anni dopo, il molo fu prolungato di altri 40 metri circa. I battelli da pesca continuarono a fare scalo sulle spiagge.