Il Faro di Vieste

600x400 faro 04-crop-u183718

Proprio di fronte alla meravigliosa cittadina di Vieste, sulla costa del Gargano, torreggia poeticamente un suggestivo faro, adagiato sopra ad uno scoglio proprio in mezzo allo splendido mare Adriatico. Il faro di Vieste fu edificato nel 1867 e sorge sullo scoglio di Santa Eufemia. Un alone di leggenda aleggia intorno al faro e a questo scoglio. In base a questa leggenda Noé, una volta finito il diluvio, decise di stabilirsi in questa zona del Gargano insieme alla moglie Vesta. Quando ella morì, si narra che egli tumulò le sue spoglie mortali proprio nello scoglio di Sant’Eufemia, dove oggi si leva il faro. Noé inoltre decise di ricordare la memoria della moglie edificando una città in suo onore, dandole il nome di Vesta, da cui deriverebbe il nome attuale della cittadina di Vieste. Il legame indissolubile che esiste tra Vieste ed il suo faro, è un dato di fatto. Il Faro di Vieste è infatti ormai diventato un vero e proprio simbolo per gli abitanti di Vieste e contribuisce ad abbellire ulteriormente il panorama costiero già spettacolare. Il faro infatti con la sua maestosa presenza, sembra quasi rasserenare e proteggere, come un anziano e benevolo gigante, la cittadina che ha di fronte ed i suoi abitanti. La funzione tecnica di questo faro è quella di guidare le imbarcazioni che percorrono le rotte della parte bassa del Mare Adriatico. La torre del faro, sorge sopra a quella che un tempo fu la residenza del guardiano addetto al faro. Oggi questa abitazione è completamente disabitata, in quanto il faro, grazie alla tecnologia moderna, è controllato direttamente dal Comando di Zona Fari della Marina Militare Italiana, che si trova addirittura a Venezia. Sopra la torre del faro si può ammirare una spettacolare lanterna d’ottone, che ogni giorno all’imbrunire prende vita ed inizia a pulsare, proprio come un cuore. Durante la notte ammirare, dal magnifico Castello di Vieste o da una delle sue splendide spiagge, la luce del faro che si infrange tra i flutti del mare è uno spettacolo indimenticabile e romantico che riempie di emozione. Questo gigante buono, custode del basso Adriatico, vi incanterà e vi ruberà un pezzetto di cuore.

Nel 1003 Pietro II Orseolo, doge di Venezia e duca di Dalmazia e Croazia, dopo aver liberato Bari dai Saraceni, sostò in Vieste e, a ricordo del suo soggiorno, incise sulla parete destra della grotta che trovasi al di sopra dello Scoglio, la seguente scritta: IN N. DNI DEI ET SALVATORIS NRI IH XRI ANNO AB INCARNA CIONIS EIUS MIL. III MENS. SE PTI DIE. III INDIC. I INTROIVIT IN ISTO PORTO DOM PETRO DUX VENETIQUOR ET DALMATIANOR CUM NAVES C. PREPARATUS AD BELLUM CONTRA SARRACENOS QUI SEDEBAND SUPRA VARES ET PUGNAVIT CU IL. ALII OC CIDERUNT ALII IN FUGAM MI SER.