Sorto su di un nucleo originario attribuito all’epoca sveva (1240) e ampiamente utilizzato nella successiva età angioina, situata nella parte estrema del paese fu eretto dall’allora conte di Vieste il normanno Roberto Drengot, l’attuale castello (a pianta triangolare, dotato di bastioni pentagonali agli spigoli est, ovest e nord) fu edificato nel 1537 dagli Spagnoli e restaurato e rafforzato nel 1559 ad opera di don Parafan de Alcalà. Della fortezza, costruita in tufo locale e pietra di calcare, è impossibile, ai nostri giorni, riconoscere le primitive strutture federiciane, dopo il massiccio intervento spagnolo, il restauro successivo al 1646, la costruzione di altri ambienti (è datata 1677 la cappella interna) che ne hanno profondamente mutato l’assetto originario, e la disattivazione nel 1840. Questa maestosa struttura, che si erge a strapiombo sulle rocce calcaree della costa del Gargano, rientra tra le strutture con spiccate funzioni difensive e venne profondamente modificata verso il XVI secolo dall’intervento spagnolo. I resti della fortificazione sveva furono inglobati nella nuova architettura, fino a perdere quasi del tutto l’originale impronta. All’interno del castello di Vieste possiamo trovare vari ambienti: un giardino; un piccolo anfiteatro dove durante la bella stagione si svolgono incontri culturali e sociali organizzati dal comune di Vieste o dalle tante associazioni della cittadina di cui avremo modo di parlare; una sala riunioni un tempo adibita a sala delle armi le cui pareti mostrano la natura militare del castello di Vieste poiché presenta delle feritoie da cui si poteva perlustrare il mare verso nord e verso sud in lontananza e all’interno delle quali si sistemavano le cannoniere; un sotterraneo, oggi ristrutturato, che in estate viene adibito a locale per mostre fotografiche ed altro; ed altre stanze più o meno visitabili. Ma il fiore all’occhiello è senza dubbio la balconata a strapiombo sul mare, dalla quale si può ammirare tutta la spiaggia del Lungomare Enrico Mattei (oltre 5 km) ed in primo piano il famoso Pizzomunno, monolita simbolo della cittadina, su cui si fantastica da tempo una leggenda. Gli altri locali del castello di Vieste sono in parte utilizzati dall’Aereonautica Militare con la loro postazione meteo.