corso Tripoli

corso Tripoli (già strada della Torre e poi via Vollaro)
Fu dedicata questa strada alla città di Tripoli dopo la conquista della Libia del 1911. Prima d’allora era denominata strada della Torre, perché conduceva alla torre cinquecentesca sita sul promontorio di S. Eugenia, poco distante dall’omonima necropoli. Agli inizi del 1900, invece, venne intitolata all’on. Roberto Vollaro de Lieto, avvocato, nato a Reggio Calabria nel 1847. “Di sentimenti liberali, giovinetto aveva preso parte con Garibaldi alla campagna del 1866 ed alla Camera sedette al centro sinistro seguendo Crisi, avversario di Giolitti. Assiduo ai lavori parlamentari, fu ripetutamente relatore del bilancio dei Lavori Pubblici e frequentemente parlò su argomenti economici e finanziari. Ha pubblicato pregevoli studi su problemi principalmente amministrativi. Per noi Roberto lollaro ebbe il solo difetto di non essere del posto, essendo calabrese e quindi gli mancava la passione di occuparsi intensamente, e non per interessi elettorali, dei problemi garganici, che tuttavia non trascurò. Fu eletto prima nella XVII legislatura del 1892 nel collegio di Foggia II e poi in quello di S. Nicandro, a cui era inserita anche Vieste, nelle legislature XVIII-XIX-XX- e XXI. Egli non trascurò mai di visitare questo collegio e i relativi paesi, anche se non lo fece periodicamente. Più volte è stato a Vieste, sia su invito degli amici, come il capitano Petrone, consigliere Provinciale, l’ing. Bosco e lo stesso sindaco Domenicantonio Spina. A lui si deve l’interessamento circa la realizzazione della strada Vieste-Manfredonia, facendo nella sua ultima legislatura inserire nel Bilancio del Ministero dei Lavori Pubblici una prima tranche di spesa, dando così l’avvio nel novembre 1903 ai lavori partendo da Mattinata.

Al pari di Asmara, Bengasi e Rodi, anche Tripoli continua a conservare tracce architettoniche e urbanistiche ben visibili dell’amministrazione coloniale italiana. La guerra del 2011 e gli scontri degli ultimi mesi non hanno fortunatamente toccato la parte storica e centrale della città, quella che dalla medina e dall’attuale Piazza dei Martiri (l’ex Piazza Verde) si sviluppa intorno alle vecchie arterie stradali italiane: corso Vittorio Emanuele III, corso Sicilia, via Lazio, via Lombardia e via Piemonte. Sotto Volpi, Tripoli godette di una e propria valorizzazione architettonica che comportò la costruzione del Lungomare, del Palazzo del Governatore (concluso nel 1929), della Cattedrale del Sacro Cuore di Gesù (terminata nel 1928), del Teatro Miramare (non più esistente) e delle strutture legate al credito e al commercio (si pensi all’edificio della Cassa di risparmio della Tripolitania o a quello della Banca d’Italia). Al fine di proteggere gli edifici italiani, l’Istituto italiano di cultura di Tripoli, l’Unesco e l’ordine degli architetti libico hanno promosso nel gennaio del 2014 un convegno dal titolo Gestire e conservare le città storiche in Libia.