Apricena

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Apricena è un comune italiano di 13.657 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Fa parte del Parco Nazionale del Gargano ed è noto per la presenza di cave della cosiddetta pietra di Apricena.

Territorio
Coordinate 41°46′0″N 15°26′0″E Altitudine 73 m s.l.m. Superficie 171,52 km² Abitanti 13 435[1] (31.12.2011) Densità 78,33 ab./km² Comuni confinanti Lesina, Poggio Imperiale, Rignano Garganico, San Marco in Lamis, San Paolo di Civitate, San Severo, San Nicandro Garganico

Altre informazioni
Cod. postale 71011 Prefisso 0882 Fuso orario UTC+1 Codice ISTAT 071004 Cod. catastale A339 Targa FG Cl. sismica zona 2 (sismicità media) Cl. climatica zona D, 1 401 GG Nome abitanti Apricenesi Patrono Maria santissima Incoronata Giorno festivo ultima domenica di maggio

apricena
istituzione
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Storia
Cena di Cinghiale Motto della Città di Apricena tratto dall’epigrafe della lapide, risalente al XIII secolo, incastonata nella Torre dell’Orologio, che al primo rigo riporta la frase “Cena dat et aper nomen tibi Apricina”, con riferimento alla leggenda che fa risalire la fondazione della città per volere di Federico II: si narra infatti che l’imperatore Federico II ivi decise di far intavolare un ricco banchetto a base di carne di un enorme cinghiale da lui cacciato nei boschi circostanti e far erigere nello stesso luogo una sua residenza. Nella cava Dell’Erba, in località Pirro Nord, durante i lavori di estrazione della pietra, è stata rilevata un’abbondante presenza di fossili in un reticolo carsico di più di 100 specie diverse, risalenti al villa franchiano superiore, un periodo compreso tra 1,7 e 1,3 milioni di anni fa, datazione confermata dalle indagini magnetostratigrafiche, che hanno evidenziato una magnetizzazione negativa dei depositi fossiliferi di Pirro Nord. Oltre ai vertebrati fossili, sono stati ritrovati molti manufatti litici. Gli scavi di Pirro Nord hanno portato alla luce reperti di 800.000 anni fa, che sono la più antica testimonianza della presenza dell’uomo in Europa e convalidano l’ipotesi che gli ominidi siano giunti in Europa da Oriente e non dallo stretto di Gibilterra.

Il Santo Patrono

Tradizionalmente, la festa apricenese di Maria SS. Incoronata, dichiarata Patrona della città da Papa Pio XII nel 1940, ha luogo ogni anno, solitamente intorno all’ultima domenica di maggio, un mese dopo l’ultimo sabato di aprile, data in cui ricorre la solennità dell’Apparizione mariana che avvenne nel 1001 su una grossa quercia di un esteso bosco lungo il torrente Cervaro, nel territorio comunale di Foggia. La Madonna Incoronata, durante questa apparizione raccomandò al Conte di Ariano Irpino di costruire una cappella in suo onore mentre il pastore Strazzacappa, accorso sul posto, trasformò la sua caldarella in lampada votiva ad olio. A ciò seguì il ritrovamento della statua lignea di incarnato scuro e col capo sormontato da tre corone, che è conservata nel santuario foggiano. Ad Apricena, il culto della Madonna Incoronata è già presente nel XVI secolo, come testimoniato dalla dedicazione alla Madre di Dio, nel 1583, di un’altare della Chiesa dell’Immacolata, allora appartenente ai Cappuccini. Nella seconda metà del XVIII secolo, la venerata statua mariana, eseguita nella stessa epoca, venne collocata nella Cappella della Madonna di Loreto, che sorgeva poco al di fuori del paese e presso la strada che lo collega a Poggio Imperiale. Questa cappella, tra il 1882 ed il 1883, venne ingrandita e trasformata nell’attuale chiesa che fu perciò intitolata a Maria SS. Incoronata e divenne Santuario Mariano Diocesano nel 1955. Da qui l’ultimo sabato di aprile viene traslata in processione fino alla Chiesa Madre dei SS. Martino e Lucia la statua dell’Incoronata che, a differenza di quella foggiana, è ritratta seduta su una quercia e presenta un incarnato chiaro, le mani giunte, le vesti scolpite e colorate, due putti i lati della testa che sono rivolti verso le tre corone, ed altri due ai lati del basamento. La statua mariana resta nella Chiesa Matrice per circa un mese, fino alla conclusione dei festeggiamenti in suo onore, quando avviene il suo ritorno nel Santuario.

Apricena SS Incoronata
Apricena SS Incoronata 01

La festa patronale della Madonna dell’Incoronata si tiene in primavera: l’ultimo sabato del mese di aprile la statua della Madonna viene trasferita dal santuario, eretto fuori dal paese, alla chiesa madre. La festa vera e propria si svolge nell’ultima domenica di maggio. Il venerdì precedente, nel pomeriggio, la statua è portata per alcune strade del paese, e durante la processione si incendiano diverse batterie, e così avviene anche durante la processione del mattino della domenica. La festa termina il lunedì sera, quando la statua della Madonna torna al santuario. Il popolo di Apricena fin dal 1583 nella sua chiesa francescana del Convento dei Cappuccini, intitolata all’Immacolata Concezione, gli dedicò un altare. Verso la seconda metà del 1700, nell’antica cappella della Madonna di Loreto “sulla strada che mena a Terranova” la devozione degli apricenesi collocò un’effige lignea; inizia così la storia del NOSTRO SANTUARIO. Nel 1868 ecco il prodigio: “La statua dell’Incoronata ha mosso gli occhi” (la cosa è attestata dalla dichiarazione giurata del signor Mimmo Antonio). Nell’archivio Comunale si conserva il decreto che intimava la chiusura del Santuario, da parte del Sindaco del tempo Michele Zuccarino, per motivi di ordine pubblico, attirandosi così le ire della popolazione, che passò tutta la notte dinazi al santuario. Il miracolo è ancora attestato negli anni successivi: in Chiesa Madre l’8 agosto 1908 così si esprime l’allora canonico don Michele Tartaglia: “Nel pomeriggio, sentii gridare insistentemente che la statua aveva mosso gli occhi. Mi precipitai in Chiesa e costatai l’effettivo movimento degli occhi che si alzavano verso il cielo e poscia si abbassavano sulla folla. Ciò a varie riprese, sicchè non si poteva parlare assolutamente di suggestione, tanto più che contemporaneamente vedeva benissimo la gran folla dei presenti. Ricordo benissimo che il dott. Alfonso de Filippis e il postino Michele Campanozzi proprio vicini a me confermavano ad alta voce il prodigio, io non esitati a montare sull’organo di dove intonai le litanie Lauretane, seguito dai fedeli”. Il clamore fu tale da riportare l’effige della Madonna al Santuario nel mese di settembre, dietro richiesta plebiscitaria della popolazione.

Chiese di Apricena

Parrocchia Santuario dell’Incoronata
Indirizzo: Contrada Dell’Incoronata, 71011 Apricena FG
Situato a circa un chilometro dal centro abitato, il Santuario di Maria Santissima Incoronata fu costruito intorno al 1764. Nel 1868 la statua della Madonna, in presenza di testimoni, muove gli occhi e tale episodio si verificò in diverse occasioni negli anni seguenti. Tra il 1882 e il 1883 la Cappella fu ampliata e restaurata e successivamente elevata a Santuario Mariano Diocesano. Lo spazio interno custodisce la statua settecentesca della Vergine Assisa Incoronata, con le mani giunte in atto di preghiera tra gli angeli acclamanti, e l’antico dipinto della Madonna di Loreto, opera di un artista locale.

Parrocchia Sant’Antonio
Indirizzo: Largo Sant’Antonio, 1 – Apricena (FG)
Fondata dai padri Basiliani verso il 1327, passò ai frati Minori Conventuali, i quali vi dimorarono fino al 1652. Dopo il disastroso terremoto del 1627, furono subito riedificati la Chiesa e il campanile. Nel 1652 venne chiusa per disposizione di Papa Innocenzo X. La Chiesa, ritenuta estensione della Chiesa Matrice, fu in ricostruzione per molto tempo e, per mancanza di fondi, i lavori si fermarono. L’accesso al portale è dettato da una gradinata a due salite (1888), la cui ringhiera è in ferro battuto (1890). Il campanile, ricostruito dopo il terremoto, è in pietra di Apricena e tufo, così come la facciata, che è a due fasce bicolori. L’architrave è costituita da un arco trilobato. Più in alto , una monofora rappresenta la “Gloria di Sant’Antonio”. All’interno la cupola rappresenta un cielo stellato e alcune scene di vita di Sant’Antonio. Una pietra angolare della torre campanaria porta scolpita l’immagine di un viso con la barba, ma non è accertato se si tratti di San Francesco o di Cristo.

Parrocchia Sacra Famiglia
Indirizzo: Viale Palmiro Togliatti, 9, 71011 Apricena FG
La Parrocchia Sacra Famiglia, terza parrocchia di Apricena, è stata istituita il 22 ottobre 1980 con decreto del Vescovo di Lucera e San Severo, Mons. Angelo Criscito (d.v.m.) su proposta di don Salvatore Bevere, allora arciprete parroco della Chiesa Madre. Poiché la nuova Parrocchia non possedeva né chiesa né locali pastorali, il Vescovo stabilì che il Santuario di Maria SS. Incoronata potesse funzionare da edificio di culto della Parrocchia in attesa della costruzione della nuova chiesa. La nuova comunità ha iniziato l’attività pastorale il 29 settembre 1982 avendo come primo Parroco don Michele Rendina di Apricena (deceduto il 6 marzo 2011) fino al 31 agosto 1995, poi don Carlo Gravino di San Severo, Parroco dal 1° settembre 1995 al 31 agosto 2003 e poi con don Francesco Paolo Lombardi di Apricena, Parroco dal 1° settembre 2003 ad oggi. La Parrocchia nel 2012 ha celebrato il suo XXX ANNIVERSARIO di attività pastoraleil 29 settembre, con una solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo di San Severo S.E. Mons. Lucio Renna, in piazza San Giovanni Paolo II.

Parrocchia Maria santissima delle Grazie
Indirizzo: Piazza Andrea Costa, – Apricena (FG)
Il Convento fù fondato sotto il provincialato del parroco Domenico da Termoli, ad istanza e spese del Comune e di tanti benefattori. Diede il consenso il vescovo diocesano, mons. Giulio Monaco-Carafa. La croce venne eretta l’8 dicembre 1583 e la Chiesa dedicata alla SS. Concezione. Il 30 luglio 1627 un forte terremoto lo rovinò in gran parte. Restaurati sia il convento che la Chiesa, questa fu poi dedicata alla Madonna delle Grazie. La Chiesa rimase aperta al culto sia per l’utilità dei fedeli e perché era la migliore nel Comune. Il convento fu riaperto nel 1817, ma chiuso definitivamente nel 1867 ed adibito a vari usi di pubblica utilità. L’orto del convento fu trasformato in villa comunale nel 1920. All’interno della Chiesa si trovano: una tela della Madonna delle Grazie, di m. 3,50 di altezza x 2,50 di lunghezza, in cornice lignea; una tela dell’Immacolata, di m. 2x 80 cm; una tela di S. Nicola di Bari, delle stesse dimensioni della precedente. Tutte le opere in essa contenute sono di scuola napoletana del Seicento.

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Chiesa Madre dei Santi Martino e Lucia
Indirizzo: Corso Garibaldi, 13, 71011 Apricena FG
Al XII secolo, epoca a cui risale il primo borgo, si attribuisce la costruzione della Chiesa Matrice, dedicata a S. Martino Vescovo di Tour e la Chiesa parrocchiale intitolata inizialmente come Arcipretura di S. Lucia, seconda Chiesa intramoenia assieme a quella di S. Antonio, con l’attiguo convento dei frati minori francescani. Il terribile terremoto del 1627 rase al suolo il piccolo borgo medioevale non risparmiando le costruzioni religiose tra cui le chiese di S. Martino e di S. Lucia. La nuova chiesa, della quale si era salvato il campanile nella sua interezza, fu edificata nel 1628 con il contributo degli apricenesi sui ruderi della parrocchia di S. Lucia. Al primitivo titolo fu unito quello di S. Martino, fu dotata di dodici canonici oltre l’arciprete. Pertanto il 22 aprile 1629 con bolla di nomina del Vescovo di Lucera il Parroco, don Francesco Vizzarro, assunse il compito di Arciprete Parroco della nuova Chiesa Matrice dei Santi Martino e Lucia.