Pelagosa

via Pelagosa

Sta ad indicare l’arcipelago , formato da Pelagosa grande, Pelagosa piccola, Caiola, Pampano, Mauzzi, Sasso di Tramontana e Sasso d’Ostro, che trovasi a mezza strada fra il Gargano e Lissa. Fu occupata dall’Italia dal 1918 al 1945, dal 1947 se ne appropriò la Jugoslavia e, attualmente, fa parte dello stato della Croazia. Per struttura geologica l’arcipelago è la naturale continuazione delle Isole Tremiti e della penisola del Gargano, caratteristica che lo vede appartenere geograficamente alla regione ed alla piattaforma italiana piuttosto che a quella dalmata. La presenza di una tipica calcite stalattitica detta pelagosite, presente su Pelagosa, è stata riscontrata anche a Pianosa. Inoltre, il piccolo arcipelago, pur essendo croato, è più vicino alla terraferma italiana che a quella croata. Le isole sono situate a 68 miglia nautiche (120 km circa) a sud di Spalato, 37 (70 km circa) da San Nicola delle Tremiti (FG), 30 (60 km circa) dal porto di Peschici (FG) e a 160 km a est di Pescara, nonché a 26 miglia da Lagosta e 21 da Pianosa. Per la loro relativa inaccessibilità le isole hanno mantenuto una ricca flora mediterranea, tra cui spiccano sedici specie di piccole orchidee, e fondali ancora intatti. I fondali circostanti sono inoltre tra i più pescosi dell’Adriatico e per questo motivo sono tutt’oggi frequentati costantemente da pescherecci sia italiani che croati. Le uniche strutture antropiche sono il complesso del faro, funzionante dal 1877, con annesso osservatorio meteorologico, la piccola cappella di San Michele e due piccoli edifici. Vi si trova una piccola area archeologica vicino ad una piacevole spiaggia dotata di sabbia molto fine, apprezzata dagli occasionali turisti.