San Marco in Lamis

san marco in lamis

San Marco in Lamis (Santë Markë in dialetto sammarchese) è un comune italiano di 14.218 abitanti della provincia di Foggia in Puglia.

Territorio
Coordinate 41°42′46″N 15°38′6″E Altitudine 550 m s.l.m. Superficie 234,20 km² Abitanti 14 218 (09-10-2012) Densità 60,71 ab./km² Frazioni Borgo Celano, Amendola Comuni confinanti Apricena, Cagnano Varano, Foggia, Rignano Garganico, San Giovanni Rotondo, San Nicandro Garganico

Altre informazioni
Cod. postale 71014 Prefisso 0882 Fuso orario UTC+1 Codice ISTAT 071047 Cod. catastale H985 Targa FG Cl. sismica zona 2 (sismicità media) Cl. climatica zona D, 1 981 GG Nome abitanti sammarchesi (Santemarchìse) Patrono San Marco, san Matteo Evangelista, Madonna Addolorata Giorno festivo 25 aprile, 21 settembre

san marco in lamis
istituzione
san marco in lamis

Storia
La storia della cittadina si intreccia con quella del convento di San Matteo Apostolo, il cui edificio a prima vista può essere scambiato per un’antica fortezza, ma in realtà è un monastero di frati francescani risalente al IX-X secolo. Nel Medioevo l’imponente struttura garantiva protezione agli abitanti del luogo, per la sua posizione inespugnabile, arroccata su un colle. Il centro storico è denominato Padula, ovvero palude (in lamis in latino equivale proprio a “nelle paludi”), a testimonianza del fatto che un tempo (prima della sua completa bonifica) la zona era paludosa. Esso è di tipo medievale, con case basse a schiera prevalentemente bianche, con strade strette e vicoli ciechi. Mirabile è la descrizione che ne ha fatto Riccardo Bacchelli nella sua novella Il brigante di Tacca del Lupo: “Come uno spaccato verde tra aridi colli, s’apriva, fresco d’alba, il vallone dove si stipa San Marco in Lamis, paese singolare per la distribuzione regolare delle strade ai lati della via maestra, onde le rosse, vivide file di tetti a due spioventi uguali, uguali anch’esse le case d’altezza e dimensione, si allineano e si spartiscono come un ammattonato a spina…” E a proposito di briganti, è necessario ricordare che il territorio di San Marco in Lamis è stato fortemente interessato dal fenomeno del brigantaggio post-unitario. Infatti, sono oltre 50 i briganti sammarchesi fucilati o morti negli scontri dopo il 1861; tra essi, Angelo Maria Del Sambro (Lu Zambre), Agostino Nardella (Putecàrio), Angelo Villani (Recchio muzzo), Nicandro Polignone (Nicandrone). Inoltre, si registra che altri 42 briganti – originari di comuni limitrofi – siano deceduti in combattimento o siano stati fucilati nel territorio di San Marco in Lamis. Come tutti i Comuni d’Italia, anche San Marco in Lamis annovera tra i caduti per la difesa della Patria durante le guerre mondiali (1915-18; 1940-45) tanti suoi concittadini (circa 350). Oltre ai caduti, il comune può vantare di aver avuto molti ex reduci e combattenti di guerra, tanti ex IMI (Internati Militari Italiani), grandi mutilati e invalidi di guerra, dispersi in guerra su vari fronti (Russia, Grecia, Albania, ex Jugoslavia, Africa Orientale, Mar mediterraneo), partigiani e tantissimi patrioti volontari per la libertà che si sono rifiutati di servire la Repubblica Sociale di Salò per contribuire, con la lotta, alla liberazione dell’Italia dal Nazifascismo.

Il Santo Patrono

San Marco evangelista è stato un discepolo dell’apostolo Paolo e, in seguito, di Pietro ed è tradizionalmente ritenuto l’autore del Vangelo secondo Marco. È venerato come santo da varie Chiese cristiane, tra cui quella cattolica, quella ortodossa e quella copta, che lo considera proprio patriarca e primo vescovo di Alessandria. Nacque in Palestina o a Cipro intorno all’anno 20. Poco o nulla si sa della sua giovinezza e della sua famiglia. Dal Nuovo Testamento è noto che era cugino di Barnaba (Lettera ai Colossesi 4,10) e che quindi era ebreo di stirpe levitica. Negli Atti degli Apostoli vi è un primo riferimento preciso su di lui nell’episodio in cui si descrive la liberazione “miracolosa” di Pietro dalla prigione: « Dopo aver riflettuto, si recò alla casa di Maria, madre di Giovanni detto anche Marco, dove si trovava un buon numero di persone raccolte in preghiera » Secondo il brano sua madre si chiamava Maria e a quel tempo abitava nei pressi di Gerusalemme. Si noti anche che Marco aveva due nomi, uno gentile e uno ebreo; quello ebreo era Giovanni. A quel tempo era un’usanza abbastanza comune tra gli israeliti: basti ricordare Paolo, che viene indicato anche con il nome di Saulo. In altri passi degli Atti viene chiamato o con il nome di Giovanni o con quello di Marco o con entrambi. Il culto di san Marco, per l’importanza religiosa rivestita dalla condizione di evangelista, è estremamente diffuso e capillare tra le Chiese cristiane. La sua figura è centrale per le Chiese orientali d’Egitto, derivate dall’antico patriarcato di Alessandria, per i patriarcati italiani – oggi soppressi – di Aquileia e di Grado, e per il patriarcato di Venezia, nella cui chiesa cattedrale, la basilica di San Marco, è tuttora conservato il corpo del santo.

san marco evangelista 03
san marco evangelista

La festa liturgica è il 25 aprile, in occasione della ricorrenza del martirio. Nell’antica Repubblica di Venezia, erano dedicati a san Marco anche il 31 gennaio, ricordo della traslazione a Venezia delle reliquie, e il 25 giugno, data del rinvenimento, nel 1094, del luogo in cui esse erano state occultate (secondo la leggenda, dentro un pilastro). Il 25 aprile la comunità sammarchese, oltre a commemorare in vario modo la ricorrenza della Liberazione dal nazifascismo, festeggia in pompa magna il suo santo compatrono, di cui porta il nome, l’Evangelista Marco. Il culto di San Marco è estremamente diffuso e capillare in Italia. Oltre a Venezia, dove fin dal 828 d.c. sono conservate le sue spoglie, è festa grande in altri 43 Comuni d’Italia, che lo hanno scelto come patrono o compatrono. Come e quando esso nacque e si sviluppò nel centro garganico, poco si sa e molto resta da scoprire. Negli ultimi tempi, qualcuno ha collegato l’origine del culto e del paese all’esistenza di due campane e all’autore fonditore. Il tutto è contenuto in un libro dal titolo”Magister Manfredinus me fecit”, presentato ad Ortisei (Bolzano) nel luglio 2009. di cui già demmo notizia.Nella grande sala della loro casa, fu consumata l’Ultima Cena e lì si radunavano gli apostoli dopo la Passione e fino alla Pentecoste. Quello che è certo è che fu uno dei primi battezzati da Pietro, che frequentava assiduamente la sua casa e infatti Pietro lo chiamava in senso spirituale “mio figlio”. Le sue spoglie furono trafugate con uno stratagemma da due mercanti veneziani nell’anno 828 e trasportate, dopo averle nascoste in una cesta di ortaggi e di carne di maiale, a Venezia, dove pochi anni dopo venne dato inizio alla costruzione della Basilica intitolata al santo che ancora oggi ospita le sue reliquie. San Marco è patrono dei notai, degli scrivani, dei vetrai, dei pittori su vetro, degli ottici; la sua festa è il 25 aprile, data che ha fatto fiorire una quantità di detti e proverbi.

Chiese di San Marco in Lamis

Parrocchia Santa Maria delle Grazie
Indirizzo: Piazza Madonna Delle Grazie, 71014 San Marco In Lamis FG
È ritenuta una delle più antiche chiese di S. Marco in L., a più riprese ed in epoche diverse restaurata. Dopo il terremoto del 1837 che danneggiò gravemente la Chiesa Collegiata, la Confraternita del S. Rosario, che aveva sede nella Collegiata, si trasferì nella Chiesa di S. Maria delle Grazie. Per l’incremento demografico e lo sviluppo abitativo verificatosi attorno alla Chiesa negli anni trenta, Mons. Farina, consenzienti il Capitolo Cattedrale di Foggia e quello Collegiale di S. Marco in L., con bolla del 15.9.1936 eresse la Chiesa a sede della nuova Parrocchia intitolata, appunto, “S. Maria delle Grazie”. L’edificio di culto, situato a breve distanza dalla Chiesa di Sant’Antonio Abate. Accanto vi era il cimitero, che fu chiuso nel 1909 quando fu aperto il nuovo. In occasione del Giubileo del 1900 la Chiesa è stata restaurata e riconsacrata da Monsignor Mola, dedicandola a Maria Santissima del Rosario e a Cristo Redentore, anche se è comunemente conosciuta solo con il precedente nome. E’ divenuta parrocchia nel 1936. Gli affreschi della volta sono del Penati, mentre il tabernacolo, del 1985, è opera di Gravina Giovanna.

Parrocchia Santissima Annunziata
Indirizzo: Corso Matteotti, 71014 San Marco in Lamis FG
Detta anche la Collegiata, è la prima Parrocchia della città, e si fa risalire agli inizi del XI secolo. Al suo interno è conservata una croce d’argento attribuita alla scuola di Nicola di Guardiagrele. Nell’XI secolo il Casale di San Marco in Lamis aveva una piccola cappella, forse dedicata all’Evangelista Marco, che fu ricostruita nel XVI secolo per il maggiore afflusso di fedeli. Nella metà del XIX secolo, la Chiesa fu quasi distrutta da un terremoto e ricostruita nel 1860, e successivamente subì altre numerose ristrutturazioni. L’attuale edificio è situato su Via della Vittoria, a breve distanza dalla Piazza del Municipio. All’interno è conservata una stupenda croce d’argento finemente lavorata, attribuita alla scuola di Nicola di Guardiagrele, che non si sa per quale motivo si trovi a San Marco in Lamis; la tecnica con cui è stata realizzata è molto simile ad altre croci conservate in chiese abruzzesi, laziali, molisane e marchigiane.

Parrocchia Sant’Antonio Abate
Indirizzo: Corso Matteotti,  71014 San Marco In Lamis FG
La Chiesa si trova sul centrale Corso Matteotti; è stata edificata sui resti dell’antica Chiesa di San Marco, la cui presenza è attestata le prime volte in un documento del 1095 e in uno del 1176. Nell’XI secolo, infatti, il feudo di San Marco in Lamis faceva parte dei possedimenti dell’Abbazia di San Giovanni in Lamis, attuale Santuario di San Matteo; nei documenti dell’epoca si parla appunto della Chiesa di San Marco. Non si sa comunque molto di questo periodo, se non che un certo Frate Iacopo ha effettuato dei lavori tra il 1408 e il 1414 come si evince da una delle due lapidi scoperte nel 1934 sistemando la facciata della Chiesa. Sembra poi che nel 1440 la Chiesa, ridotta a un rudere forse per un terremoto, sia stata affidata in jus patronato alla Confraternita di Maria per costruire la nuova Chiesa di Sant’Antonio Abate. La Chiesa, inizialmente fuori dalle mura, è stata presto circondata da nuove abitazioni. L’edificio ha subito nei secoli numerose ristrutturazioni e rifacimenti. E’ divenuta parrocchia nel 1722 come succursale della Collegiata.

Parrocchia San Giuseppe
Indirizzo: Salita Della Carrera, 71014 San Marco In Lamis, FG
Nella zona Est di S. Marco in Lamis, a breve distanza dalla sede Badiale, su terreno di sua proprietà, il Can. Giuseppe De Vita fece costruire l’attuale Chiesa dedicata a S. Giuseppe, nel primo decennio del 1700. Fu benedetta e aperta al pubblico nel 1714. Nel 1996, il nuovo Parroco D. Vincenzo Identi con mezzi propri e col concorso dei fedeli ha fatto ritinteggiare le pareti interne ed esterne della chiesa e rinnovare l’impianto elettrico, ha provveduto all’impianto di riscaldamento e ha realizzato il nuovo tabernacolo e il nuovo Fonte battesimale. La Parrocchia di San Giuseppe, con le sue circa quattromila anime, ricade nella zona est di San Marco in Lamis, in cui la cittadina si sviluppa. Nel territorio parrocchiale due aule liturgiche con strutture annesse, una risalente al primo decennio del 1700 (consacrata nel 1714) e l’altra di recente costruzione (consacrata nel 2002). L’erezione giuridica risale al 1947 per decreto del Servo di Dio Mons. Fortunato Maria Farina.

Parrocchia San Bernardino
Indirizzo: Corso Giannone, 71014 San Marco in Lamis FG
Non esistono documenti circa la data di fondazione dell’antica chiesa, ma è presumibile che la sua erezione risalga alla fine del ’700, epoca in cui si verificavano nuovi insediamenti nella zona ovest periferica della città. L’edificio sacro, come è possibile riscontrare ancora oggi, fu adattamento a luogo di culto di private abitazioni, fortemente voluto dagli stessi fedeli per assicurasi l’assistenza spirituale. Nel 1934, dopo i Patti Lateranensi del 1929, la Vicaria Curata divenne Parrocchia S. Bernardino. Durante tutti gli anni di ministero pastorale di D. Michele Tancredi, le attività catechistiche e di associazioni furono svolte in situazione di estremo disagio per l’angustia della chiesa e per la mancanza di locali. Il 29.9.1973 Mons. Lenotti col rito solenne della benedizione aprì al culto la nuova Chiesa, partecipi il Parroco, il Clero locale e le Autorità e numerosa folla di fedeli. Dal 1° Aprile del 1976 la Parrocchia fu affidata a D. Gaetano Marcheggiano, scelto da Mons. Lenotti per dare continuità al lavoro pastorale avviato da D.Matteo.

Parrocchia Maria Santissima dell’Addolorata
Indirizzo: Via dell’Addolorata, 71014 San Marco in Lamis FG
Era una cappella dedicata a S. Felice quella eretta e datata nel 1717 dal Sac. Costantino Iannacone. In seguito fu dedicata alla Vergine SS. Addolorata per la devozione diffusa, sotto tale titolo, dai Padri Serviti. L’incremento demografico della Città e il crescente numero di devoti della Vergine SS. Addolorata furono ragioni valide per orientare i soci della Confraternita, già dal 1820, verso un progetto di ampliamento della Cappella, resasi ormai insufficiente. Intanto, l’11.1.1832 la Cappella veniva venduta alla Confraternita dagli eredi Iannacone. Durante l’epidemia di colera del 1837, la statua dell’Addolorata fu portata processionalmente per le vie della città e poi esposta per due mesi alla pietà dei fedeli imploranti la liberazione dal flagello. Eletto il 29.9.1995 Parroco dell’Addolorata, D. Antonio Ianno arredò il nuovo presbiterio con la mensa Eucaristica in legno scolpito a S. Damiano d’Asti. In seguito fece ristrutturare l’ufficio parrocchiale e dotò la Parrocchia di una piccola Biblioteca. Agli inizi del 1998 si provvide al rinnovo dell’impianto elettrico, secondo le nuove norme, eseguito dalla Ditta Tancredi Ciro di S. Marco in Lamis. È in progetto la valorizzazione del succorpo della Chiesa a scopo culturale e ricreativo.